E’ in questo periodo l’apertura in esso di un osteria con il curioso nome di “La Luna” probabilmente a causa della forma dell’edificio che aveva la forma a “C”. La struttura fu adattata da accogliere, non solo i viaggiatori occasionali e coloro che non potevano trovare ospitalità all'interno dell'Istituto Forestale, ma anche turisti, specialmente stranieri che volevano "cambiar aria".
Con la soppressione dei Beni ecclesiastici del 1866, la fondazione a Vallombrosa nel 1867-69 del Regio Istituto Forestale e il passaggio della tenuta di Vallombrosa all’Amministrazione Forestale, il piccolo fabbricato prospiciente alla Badia del quale i monaci si servivano come foresteria fu mantenuto a tale destinazione, ed il primo affittuario nel Maggio 1870 fu Massimiliano Gai di Tosi. L’affittuario costruì a sue spese una nuova stanza ad uso di canova al piano terreno e tre camere da letto al piano superiore.
Nel 1873 La Foresteria di Vallombrosa venne affittata da Luigi Chelazzi fino al 1876 quando, essendo scaduto il primo affitto della foresteria si provvide alla nuova affittanza per un secondo sessennio a Teresa Chelazzi (medesima famiglia) con l’onere lavori di restauro ed ampliamento. La Foresteria crebbe di altre 6 stanze da letto. E’ in questo periodo che fu abbandonato la denominazione di “La Luna” per un più consono “Albergo di Vallombrosa”.
Nel 1881, scaduto il precedente affitto l’Amministrazione forestale procedè a nuova affittanza dodicennale, su basi più larghe con l’intenzione di creare sulla vecchia struttura un vero e proprio albergo. Con il contratto del 6 Marzo1881 assunse l’affittanza Giovanni Bartolucci di San Miniato al Tedesco (allora in provincia di Firenze), già albergatore all’Hotel Central Firenze in Via Condotta, con l’onere di eseguire i lavori di ampliamento. Venne creata la facciata dell’albergo e la struttura perse così la sua caratteristica forma a ferro di cavallo. In quel medesimo anno rinominato dal Bartolucci “Albergo La Croce di Savoia”.
Così l’offerta alberghiera della località fu notevolmente migliorata: il vecchio “Albergo di Vallombrosa” lasciò il posto ad una più confortevole struttura . A riprova di quanto già fosse internazionale la clientela di Vallombrosa già in quel periodo, lo testimonia l’insegna The Cross of Savoy Hotel posta sulla facciata sud est dell’edificio. La vecchia foresteria era diventata un buon albergo che, per la presenza di "moltissime camere, piccoli quartieri per le famiglie, di una sala di lettura, due belle e spaziose sale da pranzo, bigliardo e bagni" non aveva nulla da invidiare ai più rinomati alberghi delle Alpi.
Intanto nei pressi dell’abbazia, su quella che era stata in passato una fornace ed un deposito di ghiaccio, fu costruito nel 1882 un altro edificio a uso locanda, denominato Villino Medici 30 In onore del Generale Giacomo Medici, patriota italiano, cfr. Domenichetti 1929, p.23.
Dalla fine del 1883, Bartolucci aveva affidato la direzione dell’Albergo al Prof. Paul Lansky, poeta tedesco che ebbe una forte amicizia con il filosofo, filologo e saggista Friedrich Nietzsche. Più volte nella loro corrispondenza Nietzsche cita Vallombrosa: “E’ comproprietario (Lansky) dell’albergo (foresteria) di Vallombrosa – così la mia filosofia finirà per farsi “un nido” anche in questo stupendo angolino accogliente. Una parte dell’anno prossimo la trascorrerò sicuramente là, nel Paradisino, distante dall’albergo vero e proprio, una specie di romitaggio: l’invito c’è. E’ una coincidenza straordinaria: l’anno scorso mi ero dato tanto da fare per questa Vallombrosa – e se riesci a indovinare un po’ di quello che mi viene per la testa a quest’idea, ti accorgerai anche tu di come il destino mi viene incontro”. Il soggiorno non si concretizza e per una serie di motivi e Nietzsche da Firenze si trasferisce a Nizza.
Scomparsa la Vallombrosa dei monaci era iniziata così la storia di una Vallombrosa diversa fatta di alberghi e villini che si popolava "di gente al cominciare dei colori soffocanti della pianura" e che poi faceva "ritorno alla città quando si facevan sentire le prime brezze annunziatrici del verno".
Fu così che nell’estate del 1890, volendo prendere un periodo di vacanza, ma non potendo allontanarsi troppo da Roma per motivi di lavoro, il Conte Giuseppe Telfener decise di recarsi a Vallombrosa, che gli era stata consigliata come località “amena”, “saluberrima e fresca”. Fu proprio l’Albergo Croce di Savoja ad ospitare colui che trasformò, con la costruzione della ferrovia a cremagliera, di alberghi e villini, Saltino e Vallombrosa nella più ricercata stazione di villeggiatura dell’Italia centrale.
Con l’affermarsi del Saltino come luogo turistico di prim’ordine, Bartolucci aveva iniziato la costruzione nel 1895 di un albergo a Saltino quando la morte lo colse in quello stesso anno, il 26 Maggio. L’improvvisa morte del Bartolucci vide nuovo affittuario, per dodici anni, dell’Albergo dal 1° Gennaio 1896; il Prof. Giuseppe Corradi subaffittò subito l’immobile a Giuseppe Benini già gestore di altri esercizi alberghieri a Saltino. Nel 1897 fu intentata una curiosa causa sulla proprietà del nome “Croce di Savoia” che, dopo una annosa vertenza vide questa denominazione transitata alla nuova struttura di Saltino che intanto era passata dagli eredi Bartolucci all’antiquario fiorentino Vincenzo Ciampolini proprietario di alberghi e villini al Saltino. L’Albergo continuò a migliorarsi e i nuovi lavori del 1895-96 videro la creazione di ben 83 camere da letto.
Allo scadere della concessione, nel 1908 Vincenzo Ciampolini fu il nuovo affittuario dell’Hotel La Foresta, ora denominato “Albergo Demaniale”, della sua ambita succursale del “Paradisino” e della vasca e ghiacciaia di Vallombrosa. Paul Lansky ne resta comunque il Direttore. Svolge egregiamente il suo lavoro ed è ben voluto dalla società per la sua raffinatezza e cultura. Sempre in quegli anni vengono eseguito nuovi lavori di ammodernamento e ingrandimento dell’Hotel La Foresta consentendo l’aumento delle camere a disposizione dei villeggianti.L’anno 1915 è l’ultimo che vede Paolo Lanski direttore degli alberghi di Vallombrosa per conto di Ciampolini. Dal 1916 sarà Attilio Della Torre, già amministratore e rappresentante del Ciampolini per tutti gli alberghi e villini di proprietà dell’antiquario fiorentino al Saltino.
Nel 1921, alla scadenza del contratto di affitto viene indetta una nuova asta pubblica dalla quale risulta vincitore il Cav. Giulio Chioffi.
Insieme alla moglie Rina, Chioffi gestì con grande eleganza e professionalità, l’Hotel La Foresta, l’Albergo Paradisino e, per un breve periodo, il Grand Hotel del Lago fino al 1943. Fu nel periodo della guerra anche segretario del Fascio di Vallombrosa. Persone intelligenti, colte e raffinate, subito dopo la fine della guerra riavviarono, nel 1945, la gestione del solo Hotel La Foresta che condussero fino alla fine della stagione estiva del 1970, quando l’attività venne chiusa definitivamente. Illustre esempio di signorilità, il Cav. Chioffi si congedò dal suo lavoro a Vallombrosa ma soprattutto dalla clientela che lo aveva stimato ed apprezzato nel suo mezzo secolo di attività con un messaggio altrettanto raffinato e degno di un albergatore di altri tempi:
Con acerbissimo dolore comunico alle LL. SS. che ho dovuto abbandonare la mia azienda alberghiera, dopo 50 anni di appassionato lavoro. Come amavo il mio lavoro! Come mi ero affezionato ai miei buoni Signori Clienti! Mi immedesimavo in Loro, per poter sempre migliorare il nostro servizio, per farli sentire come in un angolo di casa Loro. Li ricorderò con affettuosa devozione, fino a quando il Signore dirà che ho terminato il mio povero cammino terreno.
Umilissimo servo Loro
Giulio Chioffi
Dal 1971 la struttura vedrà ospitare per un breve periodo gli studenti della Facoltà di Scienze Forestali durante le esercitazioni estive e la Mostra del Mobile Rustico organizzata dai mobilieri di Tosi che riscosse buon successo fino agli anni ’90.
Nel 2002 l’hotel, completamente restaurato, fu riaperto a cura dei Monaci Vallombrosani che la mantennero in attività fino al 2014.
Nel Luglio 2023 l’attuale proprietà, dopo nuovi lavori di restauro e rinnovamento ha riaperto l’hotel con il nome “Rifugio La Foresta”.
Testo e fotografie a cura di Duccio Baldassini
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La Ville Art Nouveau Hotel è ottimamente collegato sia con l'Aeroporto di Fiumicino che con l'Aeroporto di Ciampino e con le 2 stazioni ferroviarie di Roma Termini e Tiburtina; facilmente raggiungibile dalle autostrade e a soli 10 minuti dal centro storico e dalle rinomate vie dello shopping (Via Del Corso, Via Del Babuino, Via Nazionale, ecc.)